Racconti Erotici > tradimenti > Ritorno a Cap-seconda parte
tradimenti

Ritorno a Cap-seconda parte


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
24.07.2024    |    2.836    |    15 9.9
"E naturalmente il problema maggiore è riassunto dalla domanda “Cosa mi metto?” Vale per ambedue e quindi, affiancati, scrutiamo l’armadio..."
Direi che qui a Cap d’Adge nulla è banale e scontato.
Il mio amico Alex, detto Lilly, ed io siamo arrivati oggi e abbiamo già ricevuto un invito a cena dalla bellissima Vivienne, nostra vicina di casa.
E naturalmente il problema maggiore è riassunto dalla domanda “Cosa mi metto?”
Vale per ambedue e quindi, affiancati, scrutiamo l’armadio.
Alla fine, dopo un confronto serrato, opto per un vestito leggerissimo e sandali col tacco, sotto indosso giusto un perizoma coordinato in azzurro.
Alex ritiene, in omaggio alla classe della nostra nuova amica, di sfoggiare una bellissima camicia di lino bianco, pantaloni blu e mocassini.
Che dire, è un figo ed io lo sbircio mentre si fa la doccia, senza tanti problemi, lasciando aperta la porta del bagno.
Ha veramente un bel corpo, asciutto e muscoloso al punto giusto e, per contorno, un uccello niente male seppur a riposo.
Mi turbo un po’ come se stessi facendo qualcosa di sbagliato, come se spiassi un cugino carissimo.
Invece io non ce l’ho fatta, mi sono preparata a porte chiuse, sorprendendomi per questo inaspettato pudore, forse dovuto al confronto con il mio corpo di sessantenne che mostra qualche piccolo cedimento.
Prima di uscire mi rendo conto che ho dimenticato completamente di aver lasciato a casa, anzi in clinica, il mio Tesoro.
Sentendomi in colpa, cerco il cellulare e trovo un suo messaggio.

- Ciao, piccola, tutto bene?
Scusa se ti contatto solo ora, ma qui la linea va e viene, avrai sicuramente notato che sono stato off-line.
Ti mando un abbraccio e scrivimi, appena puoi.
Saluti anche a Lilly, ringraziala per la sua compagnia.

Rispondo, rimanendo sul vago ma con cinque cuori a chiusura del messaggio ed il senso di colpa cresce a dismisura.
Vabbè, è andata così.
Alex ed io ci guardiamo, ci piacciamo e scendiamo.
Vivienne ci accoglie con grandi sorrisi.
Si è truccata, cercando di mascherare il livido sulla guancia che, se possibile, la rende più bella pur avendo assunto un colore violaceo.
A tavola troviamo un vassoio di ostriche crude, che da quanto capisco sono uno dei prodotti tipici.
Ne assaggio una, per cortesia, ma capisco che non fanno per me e questo suscita molte risate e molti doppi sensi, prima in francese e poi, gentilmente, anche in modo a me comprensibile.
In effetti, l’aspetto, la morbidezza e la scivolosità dell’ostrica ricorda un po’ la fica, che io rispetto, sia chiaro, ma che non è tra i miei appetiti primari.
La cena prosegue, con tanti raffinati assaggi e soprattutto con varie bottiglie stappate e scolate quasi del tutto.
Tra Alex e Vivienne, seppur io sia sempre più brilla, noto una certa sintonia.
Ad inizio della cena, mi hanno spiegato velocemente l’origine della lite a cui abbiamo assistito.
Un ammiratore molesto aveva seguito la bellissima francese di ritorno dalla spiaggia; caso strano, perché, ci dice, a Cap nulla è fatto se non con comune consenso.
L’errore di Vivienne, forse, è stato di andare da sola a prendere il sole nella spiaggia dei “cochon” (i maiali), dove, è noto, il sesso si pratica alla luce del sole.
Questa è la spiegazione che lei ci ha dato e con l’occasione ha lungamente abbracciato Alex.
Si guardano, si toccano, ogni tanto parlano tra loro e non traducono.
Scopro che non sono gelosa, anzi, li guardo con tenerezza e spero nel meglio per loro.
Ma risate, ottimo formaggio, vino bianco e fresco, hanno come risultato tre commensali alticci e disinibiti, tanto che, quasi a mezzanotte ormai, decidiamo di uscire.
E con grande sorpresa, Alex e Vivienne vanno in camera da letto “per cambiarsi” e ne ritornano, dopo una lunga attesa, veramente eleganti.
In abito lungo, bellissimo, ambedue.
Ed Alex non è più Alex ma nuovamente Lilly.
Evidentemente Vivienne ha capito ciò che io non ho mai voluto pensare a voce alta.
Mi guardano, sorridono ed io annuisco, come per dare una mia, mi rendo conto superflua, benedizione.
Probabilmente hanno la stessa misura di scarpe ed il vestito di Lilly è ampio ed adatto anche alle sue spalle larghe.
E’ truccato con sapienza, i suoi occhi mi scrutano, contornati da ciglia lunghissime.
Mi sento un po’ fuori posto ma loro mi prendono a braccetto e ci buttiamo nella Cap notturna.
Già nei vialetti dei condomini vedo uno straordinario popolo della notte.
Signore più o meno giovani, praticamente nude, con abitini leggerissimi o solamente con la biancheria intima, ma molto, molto, trasparente o addirittura appena accennata, da nastrini e fibbie.
Gli uomini sono talvolta eleganti, altre con boxer e canotta traforata, oppure in gonnellino, secondo la moda del momento.
E poi travestiti, curatissimi e splendenti, ragazzi in pelle nera e borchie, ogni persona però sorride e si muove al suono della musica che arriva dai locali sulla spiaggia.
Noi invece entriamo in un palazzo, ancor più elegante di quello dove soggiorniamo.
Al terzo piano si apre una terrazza coperta ma con finestroni aperti sulla vista del mare.
Musica, gente che balla, luci che abbagliano ma noi attraversiamo la marea di corpi e raggiungiamo un angolo tranquillo.
Vivienne è attesa, si vede dall’accoglienza di colui che forse è il padrone di casa.
Un uomo non alto, molto elegante, con un sorriso gentile e sincero e che mi fa il baciamano, sussurrandomi che si chiama Pierre.
Ci sediamo con lui, io vivo tutto come in un sogno.
Sono un po’ tagliata fuori non capendo il francese, anche se Lilly ogni tanto mi coinvolge nella discussione che è comunque difficoltosa per via della musica e dell’alcol che anche qui non manca.
Finchè Vivienne mi prende per mano e tutti insieme ci lasciamo alle spalle la terrazza danzante.
Entriamo in una stanza semibuia e capisco che è arrivato il momento della vera trasgressione.
La musica qui è più dolce, le pareti probabilmente insonorizzate perché nulla penetra dall’esterno.
Pierre si siede su di un divanetto, noi tre balliamo accarezzandoci.
E la sensazione, appena spiacevole, di essere un’intrusa non se ne va.
Ma tant’è…
La danza di Vivienne è sensuale, Lilly non le stacca gli occhi di dosso.
Si toccano, si baciano, io guardo ammaliata.
Poi mi prendono per mano e ci sdraiamo su di un divano molto profondo, io ormai sono nuda, le loro mani hanno fatto cadere il mio vestito.
Mi toccano con leggerezza, mi baciano le labbra e la pelle, sfilano insieme il mio perizoma, sono un giocattolo per loro, una bambolina.
Ed è Vivienne a leccarmi la fica, a penetrarmi con dita esperte, in un gioco lesbo fatto per esibirmi a Pierre che si sta segando di fronte a noi.
La lascio fare, come non ho permesso mai a nessuna, ma stanotte è magica ed io sono sbronza.
Vivienne sa come portarmi quasi all’orgasmo, in un crescendo di sensazioni nuovissime, per poi scoparmi dolcemente la bocca con il suo uccello che, una volta nuda, si è mostrato nella sua bellezza.
Affascinante creatura, ennesima sorpresa di questa serata fantastica.
Lilly mi guarda, mi bacia ancora, non fa nulla di più, come se volesse mantenere il nostro rapporto solo su quanto due amiche intime farebbero.
Ed io vengo, come da tempo non mi capitava, stordita dall’eccitazione della situazione, annebbiata dall’alcol, ammaliata dal sapermi guardata da tre maschi, seppur in vesti diverse.
Uomini che poi giocano anche tra loro, e non mi dispiace di prendere fiato guardandoli.
Corpi che si intrecciano, dandosi piacere scambievole, come non avevo mai visto.
Vedo Lilly trasfigurata mentre scopa e viene scopata, tutto è avvolto nella musica, nel vino che annebbia, nel chiarore della stanza illuminata dalle candele.

Ora è mattina, sono sola nel letto.
Siamo tornati all’alba; le ho detto
- Dormi pure con me
- No, fidati, quando sono stanco russo in modo fastidioso.

S’è buttato sul divano, per fortuna l’avevamo già preparato per la notte.
Mi chiedo come saranno da oggi in poi i giorni di questa vacanza, penso a quello che è stato e mi dico che forse, per me, basta così.
Perché il “buongiorno” arrivatomi sul cellulare aveva sotto un cuore grande e pulsante che, da ormai sobria, mi ha creato uno spiacevole senso di colpa.

….

Siamo di nuovo all’aeroporto.
Alex sta consegnando l’auto ed io lo aspetto per fare il check-in.
Stamattina abbiamo ripreso i vestiti adatti a tornare alla normalità.
Mi guardo nello specchio sulla colonna di fronte alle poltroncine.
Sono abbronzata, rilassata, pronta a ricominciare la solita vita.
Nei giorni scorsi ho preso il sole nuda in spiaggia, senza nessuno a fianco od in compagnia della nostra dirimpettaia, una vedova di Torino che viene ancora a Cap come ha fatto dagli anni settanta con suo marito.
Passa l’estate con la sua cagnolina Brigitte-Bardot dal pelo candido e con Andrea, dal pelo rosso, un suo “nipote” quarantenne o poco più, patito della corsa e del nuoto.
Ci siamo fatte compagnia durante il giorno e siamo uscite insieme la sera.
Tranquille, a passeggiare sul lungomare, nei nostri abiti trasparenti ma tutto sommato piuttosto casti.
Lei ha un tavolino sempre a disposizione al bar del porto dal quale scruta e commenta implacabile i protagonisti dello “struscio” notturno.
Stavolta non ho fatto la zoccola con Andrea-dal-pelo-rosso anche se lui era chiaramente disponibile, di nascosto dalla “zia”; io ho recitato la parte della finta tonta e ho evitato l’ennesimo tradimento.
Insomma, Mimma la santa, nella capitale del sesso, parbleu!
Lilly invece dormiva molto di giorno e poi spariva non appena faceva buio.
Credo passasse al piano di sotto, da Vivienne, per cambiarsi d’abito e volare verso chissà quali avventure.
Alex, salendo in auto stamattina ha iniziato un discorso, cercando le parole

- Mimma, volevo chiederti, sai….
- Ascoltami, c’è un detto, qui e te lo riporto “Quel che succede a Cap, rimane a Cap”
Chiaro?

Lui ha sorriso e mi ha baciato la guancia.
Vale anche per me, quel che è successo, è successo.
Anzi, che non si sappia in giro perché ho una fama da mantenere, quel che "non" è successo…
Non vedo l’ora di abbracciare il mio Amore, voglio farlo ridere in attesa di riportarlo a casa e gli racconterò di quando a Cap, mi hanno detto, sono sbarcati gli alieni in cerca di sesso alternativo.
Sembra che ci siano fotografie d’epoca ed anche interviste.
Sarà…
Forse troverò qualche notizia sul web.

e non ho altro da dire su questa faccenda (cit.Forrest Gump)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ritorno a Cap-seconda parte:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni